Con questo post ci soffermiamo un po’ sull’ospedale: una breve riflessione che anticipa per il nostro blog prossimi approfondimenti di un tema che, aperto grazie al contributo della nostra ultima testimonial, è sempre attuale nel dibattito pubblico, sebbene spesso la prospettiva sia quella della spesa sanitaria. C&P vuole farne emergere aspetti diversi, i più quotidiani, apparentemente secondari, ma di primaria importanza per chi entra in ospedale. Continua a leggere
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La Morte ci fa ridere
Immaginario continua a proporre nuovi link e questa volta si tratta di un paio di pretesti per ridere un po’ della morte..e di noi. Continua a leggere
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Bisogno di… slowness?
Un medico slow confeziona una proposta di cura “sartoriale” per il suo paziente, ci aveva spiegato la dottoressa Patrizia Longo, come abbiamo riportato nel nostro post sulla Slow Medicine, a cui rimandiamo. Il dottor Stefano Ivis, commentando quel post, si chiedeva quale fosse l’opinione di pazienti e specialisti su questo nuovo approccio della medicina di famiglia. C&P, ha raccolto l’input e, per rispondere almeno in parte alla domanda, Continua a leggere
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“Tamburi di latta”
Abbiamo raccolto la testimonianza con la quale un’operatrice sociale di grande esperienza e umanità, Franca Franzin, ci apre uno spiraglio sul quel mondo del disagio mentale che tenta, con esperienze come quella raccontata, di uscire dall’isolamento ipocrita in cui è costretto. Continua a leggere
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Ancora a proposito di approcci non convenzionali
Come a volte capita, uno dei nostri post – L’approccio olistico alla cura – ha stuzzicato le corde di una lettrice che ha familiarità con questi temi e vive in prima persona la dimensione di una continuamente rinnovata esperienza olistica del sé. Continua a leggere
L’approccio olistico alla cura: un punto di vista non convenzionale
A volte vien da chiedersi cosa passi per la testa delle persone a cui affidiamo la cura del nostro corpo. Magari non lo domandiamo direttamente, però ci facciamo sempre un’idea della persona cui ci stiamo affidando: attraverso elementi indiretti, ambigui talvolta, ma pur sempre un’idea. In ogni caso, fare quattro chiacchiere per provare ad intravedere la dimensione personale che è dietro a competenze per noi preziose, ci piace pensare non sia una pretesa eccessiva. Continua a leggere
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Dottore non darmi spiegazioni, fammi capire
Una storia di decesso spiegato ma non compreso, raccolta per C&P da Adolfo Zordan
Ho voluto dare il mio contributo a C&P cercando di raccontare un fatto che mi ha molto colpito. Ne è protagonista Alice*. Continua a leggere
Ma la scuola non dovrebbe aiutare?
Tramite la stampa locale abbiamo conosciuto la protagonista della storia che vi proponiamo. Contattata, ha acconsentito a raccontarsi a C&P.
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Quando il medico sorprende
Una lettrice del Veneziano ci racconta – attraverso i propri desiderata e un piccolo aneddoto – qualche aspetto della relazione col proprio medico di base.
Non so cosa non darei per non andare dal mio medico a fare mezze giornate di fila, vedendomi sfilare davanti pazienti che stanno dentro anche ore intere, per poi finalmente entrare al limite della mia pazienza e, come in un baleno, ritrovarmi fuori, Continua a leggere
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Cura degli anziani: più integrazione e meno gerarchie.
Assistenza agli anziani: un convegno in Polesine. Tra i relatori un responsabile di C&P. Ecco una sintesi del suo intervento. Continua a leggere
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Un post da Cecilia
Cecilia Fort ci ha mandato questo contributo ad integrazione dell’articolo dedicato a lei e Lorèn.
Volevo dirvi che ho pensato molto alla tematica del bastone bianco per cercare di analizzare e capire meglio l’impatto che esso ha sugli altri e sul non vedente che se ne avvale. Innanzitutto in questi giorni in cui mi sono mossa tantissimo tra tanta gente con Loren, ho cercato di trovare le differenze di atteggiamento che le persone hanno nei confronti di chi non vede ma si muove in varie situazioni. Posso solo dirvi, come esempio, che io e Loren siamo andate in spiaggia da sole e in poche ore abbiamo parlato con mezza spiaggia! Continua a leggere
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Cecilia e Lorèn: quando l’assistenza diventa amicizia
Tra le diverse storie di relazioni di cura, di assistenza e di sostegno nelle quali ci siamo imbattuti ci è sembrata significativa quella fra Cecilia e Lorèn. Proviamo a raccontarla.
Cecilia Fort è una trentaduenne veneziana che vive a Mestre e lavora a Mogliano Veneto. E’ nata con una forma congenita di glaucoma, una grave malattia degli occhi, contro la quale, fin da piccolissima, ha ingaggiato una lotta durissima e senza quartiere. Continua a leggere
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Un imprevedibile recupero dell’udito
Era una domenica mattina come tante altre quando mi alzai per preparare la colazione e col sole che già inondava la stanza, programmavo le cose da fare dopo una pesante settimana di lavoro fuori casa. Non lo sapevo ancora ma da lì a poco la mia vita sarebbe cambiata. Continua a leggere
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Anna e il dottor Alberto: luci e ombre di una relazione di cura.
Dovendo rivolgersi ad un dermatologo a causa di piccoli fibromi penduli sulla pelle, Anna ha scelto uno specialista di Padova senza esser prima passata dal proprio medico di base, ma su consiglio di un familiare che ha lavorato a lungo nel campo sanitario e ha perciò riferimenti utili per orientarsi in questo tipo di scelte.
Non aveva termini di paragone diretti per giudicare le capacità del dottor Alberto (il nome è fittizio, Anna ha preferito così), oramai però, dopo numerose sedute, ha piena fiducia nella sua professionalità. Crede sia davvero bravo nel suo campo. Tuttavia non si sente di certo legata a lui e, se venisse a conoscenza di qualcuno più bravo, magari proverebbe a cambiare: Continua a leggere
Curare a domicilio
Sono un’infermiera che dopo aver lavorato molti anni in ospedale, da oltre 15 anni opera sul territorio dei Colli Euganei. Mi occupo quindi di assistenza domiciliare, il che mi gratifica molto più del lavoro ospedaliero perché se da una parte hai più responsabilità, dall’altra riuscire a risolvere o migliorare certe situazioni ti dà una soddisfazione enorme.
Anche il rapporto con i medici è diverso, c’è più vicinanza e collaborazione. E’ anche vero che di strada bisogna farne ancora molta per integrare il nostro lavoro con quello degli altri operatori sanitari e con gli assistenti sociali. Continua a leggere
Il farmaco negato
“Perché il mio medico non vuole prescrivermi il farmaco che chiedo?!?”. La domanda se l’era posta più volte, Daniela – 50 anni, impiegata, vive e lavora nel Padovano –, prima di raccontarci la sua vicenda, che in realtà ci è sembrata consueta, comune. Proprio per questo abbiamo deciso di proporla. Come a lei, anche a molti di noi capita infatti di ritrovarci increduli e un po’ delusi di fronte al medico che non soddisfa una nostra richiesta.
Daniela, in particolare, ci ha raccontato di un problema di colesterolo alto, scoperto in seguito ad analisi del sangue fatte per un controllo cardiologico. Continua a leggere
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