Assistenza agli anziani: un convegno in Polesine. Tra i relatori un responsabile di C&P. Ecco una sintesi del suo intervento. Continua a leggere
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Un post da Cecilia
Cecilia Fort ci ha mandato questo contributo ad integrazione dell’articolo dedicato a lei e Lorèn.
Volevo dirvi che ho pensato molto alla tematica del bastone bianco per cercare di analizzare e capire meglio l’impatto che esso ha sugli altri e sul non vedente che se ne avvale. Innanzitutto in questi giorni in cui mi sono mossa tantissimo tra tanta gente con Loren, ho cercato di trovare le differenze di atteggiamento che le persone hanno nei confronti di chi non vede ma si muove in varie situazioni. Posso solo dirvi, come esempio, che io e Loren siamo andate in spiaggia da sole e in poche ore abbiamo parlato con mezza spiaggia! Continua a leggere
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Cecilia e Lorèn: quando l’assistenza diventa amicizia
Tra le diverse storie di relazioni di cura, di assistenza e di sostegno nelle quali ci siamo imbattuti ci è sembrata significativa quella fra Cecilia e Lorèn. Proviamo a raccontarla.
Cecilia Fort è una trentaduenne veneziana che vive a Mestre e lavora a Mogliano Veneto. E’ nata con una forma congenita di glaucoma, una grave malattia degli occhi, contro la quale, fin da piccolissima, ha ingaggiato una lotta durissima e senza quartiere. Continua a leggere
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Un imprevedibile recupero dell’udito
Era una domenica mattina come tante altre quando mi alzai per preparare la colazione e col sole che già inondava la stanza, programmavo le cose da fare dopo una pesante settimana di lavoro fuori casa. Non lo sapevo ancora ma da lì a poco la mia vita sarebbe cambiata. Continua a leggere
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Anna e il dottor Alberto: luci e ombre di una relazione di cura.
Dovendo rivolgersi ad un dermatologo a causa di piccoli fibromi penduli sulla pelle, Anna ha scelto uno specialista di Padova senza esser prima passata dal proprio medico di base, ma su consiglio di un familiare che ha lavorato a lungo nel campo sanitario e ha perciò riferimenti utili per orientarsi in questo tipo di scelte.
Non aveva termini di paragone diretti per giudicare le capacità del dottor Alberto (il nome è fittizio, Anna ha preferito così), oramai però, dopo numerose sedute, ha piena fiducia nella sua professionalità. Crede sia davvero bravo nel suo campo. Tuttavia non si sente di certo legata a lui e, se venisse a conoscenza di qualcuno più bravo, magari proverebbe a cambiare: Continua a leggere
Curare a domicilio
Sono un’infermiera che dopo aver lavorato molti anni in ospedale, da oltre 15 anni opera sul territorio dei Colli Euganei. Mi occupo quindi di assistenza domiciliare, il che mi gratifica molto più del lavoro ospedaliero perché se da una parte hai più responsabilità, dall’altra riuscire a risolvere o migliorare certe situazioni ti dà una soddisfazione enorme.
Anche il rapporto con i medici è diverso, c’è più vicinanza e collaborazione. E’ anche vero che di strada bisogna farne ancora molta per integrare il nostro lavoro con quello degli altri operatori sanitari e con gli assistenti sociali. Continua a leggere
Ecografia e… Bon Ton
Grazia, nel Padovano, ha una tiroide malmessa, come le disse un ecografista nel primo step verso la diagnosi finale di Tiroide di Hashimoto. Dopo due anni e mezzo si trova a fare la sua terza “eco capo e collo”, così come la chiamano gli addetti ai lavori: Continua a leggere
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Incertezza e ansia
La maggioranza delle persone che pensa di avere un problema di salute si trova in una situazione di grande incertezza. La prima domanda che sorge è: sarà grave oppure no? Dalla risposta a questa domanda derivano buona parte dei comportamenti successivi.
L’incertezza, si sa, è fonte di ansia e ciascuno, per ridurla, tende a darsi una risposta e ad averne altre, nella speranza che quest’ultime confermino o smentiscano rispettivamente il proprio ottimismo o pessimismo. Naturalmente le risposte più attese sono quelle provenienti da medici ma non vengono trascurate quelle di amici e conoscenti, Continua a leggere
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Strategie di attesa
E’ una grigia e fredda mattina di novembre nel Basso Polesine, le strade del paese sono ancora deserte e poche auto cominciano ad interrompere il silenzio che le pervade. Solo in una stradina laterale si nota qualche presenza: presso il cancello chiuso di una villetta ci sono due uomini silenziosi, immobili, sembrano quasi ignorarsi. Una targa d’ottone sul cancello indica che all’interno c’è uno studio medico. Continua a leggere
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Stress
Questa storia non precisa il luogo e l’identità dei protagonisti per volere della persona che la racconta.
“Zio can!“: un paziente, ancora senza numero, s’affaccia dentro alla sala d’attesa, dove stiamo ammassati a sudare quasi come porci nel letamaio, data la puzza di malattia, che in realtà forse non c’è, ma che di sicuro c’immaginiamo tutti. Le pale del ventilatore a soffitto, poi, creano correnti d’aria del tutto inutili (ma uno straccio di condizionatore no?!?).
Il paziente senza numero si avvicina al dispenser arancione, uguale identico a quello del casaro qua fuori, pieno zeppo anche lui di clienti – passando ci ho buttato l’occhio -, ma solo oggi, che è venerdì mattina, giorno di mercato.
Il paziente senza numero strappa il talloncino di carta azzurrina e, dunque, si trasforma in paziente numero diciannove. Continua a leggere
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Quando lo “scontrino parlante” lascia…senza parole
Domenica notte a Padova, Daniele si avvicina allo sportello notturno di una delle farmacie di turno della città. Per lui è la più comoda perché conosce la zona e non vuole perder tempo, visto che ha passato quasi tutto il giorno in Pronto Soccorso per assistere la moglie che il giorno precedente ha avuto un incidente stradale. C’è un’altra persona prima ed attende il suo turno. Quando tocca a lui, porge attraverso lo sportello la prescrizione di un farmaco per la moglie, fatta in Pronto Soccorso. Continua a leggere
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