belluno – padova – rovigo – treviso – venezia – verona – vicenza
Ogni storia si svolge da qualche parte, per questo abbiamo ritenuto di premettere alcuni dati che possano dare un’idea, seppur generica, della struttura sociodemografica dei territori di cui ci occupiamo.
La popolazione delle province venete varia dagli oltre 900.000 abitanti di Padova o Verona agli oltre 800.000 abitanti di Treviso, Vicenza e Venezia, per scendere poi a poco oltre 200.000 abitanti per Rovigo e Belluno.
Sul territorio sono presenti circa 3600 medici di famiglia, distribuiti in 50 distretti socio-sanitari. Le case di riposo per anziani sono oltre 250 e le farmacie più di 1300. Sebbene sarebbero molte altre le informazioni di contesto sulle quali varrebbe la pena soffermarsi, qui ci limitiamo a dare uno sguardo, per ciascuna delle sette province, ad alcuni dati sulla qualità dell’assistenza ospedaliera. Essi ci possono aiutare ad inquadrare le storie, i protagonisti e le notizie delle varie sezioni di C&P.
Limitando la nostra attenzione all’assistenza ospedaliera, sappiamo che in Veneto sono presenti 55 ospedali, oltre agli ospedali universitari e diverse Case di cura convenzionate.
Per avere una valutazione, per quanto indiretta, della qualità dell’assistenza ospedaliera nel Veneto si possono utilizzare gli indici di “attrazione” e di “fuga” , calcolati mettendo in relazione il numero delle dimissioni di pazienti veneti e non, con il numero delle dimissioni totali avvenute nelle strutture regionali.
I dati messi a disposizione dalla regione Veneto sul proprio sito, riferiti al 2008, mostrano che il 7,7 % dei pazienti dimessi da ospedali veneti proviene da altre regioni mentre il 5,7% dei dimessi in altre regioni sono veneti. Esaminando i dati delle singole ASL, che troverete nelle pagine riservate a ciascuna provincia, è possibile vedere come ciascuna ASL abbia contribuito al risultato regionale. Ad esempio colpisce vedere che un ASL come quella di Bussolengo (VR) abbia curato nelle proprie strutture ospedaliere più pazienti provenienti da fuori regione di quanto abbiano fatto le ASL di Padova o di Verona, che hanno sicuramente dimensioni molto maggiori.