
Cerco di costruire un pensiero scritto sulla tastiera con la convinzione di trattare un argomento importante e futile, antico e nuovo. La questione mentale.
Ogni giorno all’alzarsi del sole affronto la nuova giornata: chissà cosa succederà. Le notizie fuori sono quasi tutte brutte, deprimono. Meglio non ascoltare la televisione, meglio non leggere i giornali. E’ nuvolo. Mi faccio la barba anzi mi rado i peli con la lametta. Il sapone Cella quello a base di mandorle è finito da tempo, una scatola mi durava anni e nel negozio dove mi fornivo non lo vendono più. “Ora abbiamo questa piccola confezione”!
No grazie, ora alla faccia vostra, mi schiumo il viso con la saponetta “Beauty” acquistata al supermercato Sgrauss e l’operazione riesce ugualmente e costa di meno.
Già la barba noi uomini ogni mattina… un rito, gli stessi pensieri, sempre ogni mattina.
Vedo nero, non c’è scampo e andrà sempre peggio. Ma c’è una nuova giornata da affrontare, un’altra!
Un tempo da vivere è ancora disponibile… non so cosa fare, non riesco a vendere quello che produco, ho i cassetti pieni di musica. In testa ho un infinito numero di sinfonie, vagoni di sogni, bastimenti di emozioni. I depositi sono colmi. E’ tutta musica pura, nata nel mio paese, chilometro zero, biologica, fatta in casa con la ricetta della nonna.
Mi inginocchio e prego rivolto ad oriente: la questione mentale cambia la direzione del vento e una nuvola fa passare un raggio di sole nella stanza, mi siedo davanti al pianoforte e mi dimentico.